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Il radicchio rosso di Verona

Il radicchio rosso è una cicoria (Cichorium intybus) e dunque uno stretto parente della pianta spontanea che allieta i cigli delle strade e gli incolti con l'azzurro intenso dei suoi fiori, simili a piccoli astri.

Il radicchio rosso è una cicoria (Cichorium intybus) e dunque uno stretto parente della pianta spontanea che allieta i cigli delle strade e gli incolti con l'azzurro intenso dei suoi fiori, simili a piccoli astri. Pianta di poco conto, si direbbe, ma sbagliando perché per secoli, in tutta Europa, le sue foglie sono state considerate pregiate come verdura e foraggio e le sue radici carnose venivano seccate, tostate e macinate per utilizzarle come surrogato del caffè. Quanto alla varietà a foglia rossa, gli esperti ritengono che sia di lontana origine orientale, introdotte nei possedimenti di terra della Repubblica di Venezia nel '400 e dal secolo successivo intensamente coltivata, specialmente nel Trevigiano.

Del radicchio la tavola contadina faceva utilizzo tutto l'anno. Nella bella stagione si consumavano i radicchi da taglio, crudi in insalata mentre erano giovani, anche se amarognoli e un po' duri, oppure lessati e passati in tegame con un po' di pancetta. Altri radicchi venivano invece seminati in estate ed erano consumati dall'autunno alla primavera come 'zermoi'.
Per resistere al freddo venivano protetti coprendo le 'vanese' degli orti di foglie secche o addirittura trapiantati in cassette e portati a maturazione al calore di una stalla. Assai più recente è la selezione che ha portato alle varietà che oggi conosciamo e che hanno fatto del Veneto la roccaforte di tutti i radicchi, con 8.000 ettari coltivati e una specializzazione a dir poco eccezionale.

Capofila del settore è il radicchio di Treviso, indicato come il progenitore delle altre varietà, precoce o tardivo, comunque inconfondibile per il cespo verticale e sottile, le foglie rosse e costa bianca, di sapore amarognolo. Lo affiancano il radicchio di Chioggia, facilmente riconoscibile per i grumoli sferici e compatti, di taglia ridotta, e il radicchio di Verona a cespo ovale con foglie esterne espanse. È di quest'ultimo che approfondiremo la conoscenza perché oltre ai 1.300 ettari della zona di origine viene coltivato anche nel Vicentino.



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